E’ stato per molti anni un essenziale punto di riferimento di Trevico il Minimarket di Puccio e Mariangela, una rivendita di alimentari e casalinghi che si trova all’ingresso del paese, laddove la strada si biforca in un bivio che costringe i forestieri che si avventurano sul cucuzzolo di questa montagna a chiedere qualche indicazione. Il negozio dunque gode di una posizione strategica, ai paesani da anni fornisce quotidianamente il necessario, agli avventori occasionali offre informazioni utili e soprattutto il calore di un’accoglienza tutta meridionale.
Sono passati 40 anni – e forse tanti non se ne sono accorti – da quando esiste questo piccolo esercizio commerciale. Correva infatti l’anno 1980, quando, di ritorno da Torino, Euplio Giovanniello – Puccio nella parlata del paese – decise di affidare il suo futuro lavorativo alla gestione di un negozio di generi di prima necessità e dunque di allestire un Minimarket nella conduzione del quale dall’anno successivo lo avrebbe affiancato Mariangela, una giovanissima ragazza di Vallesaccarda che nell’agosto del 1981 è diventata sua moglie.
Fu così che il 30 marzo del 1980, il giorno della Domenica delle Palme, un bel numero di paesani partecipò all’inaugurazione del negozio dove, fin da subito, dal lunedi successivo – inizio della Settimana Santa – Puccio cominciò a lavorare di buona lena. Il luogo era quello in cui sorgeva anticamente un lavatoio pubblico, punto di ritrovo delle donne del paese, per le quali il pesante lavoro del lavaggio della biancheria di casa era alleggerito dalla compagnia delle amiche e dalle immancabili chiacchiere che si scambiavano, informandosi reciprocamente, e spesso quotidianamente, sulle novità che scandivano la piccola vita del paese.
Successivamente, negli anni ’60, al posto del lavatoio fu costruita una casa attrezzata al pianoterra con una stalla, sostituita poi, per le esigenze della ‘modernità’, da una garage dove Puccio ricoverava la sua Fiat ‘500. Il passo successivo fu finalmente nel 1980 la creazione di un fondo commerciale, una destinazione indovinata per quel locale collocato proprio sotto l’abitazione di Puccio, il quale fino ad oggi, anche se con successivi aggiustamenti e non senza difficoltà, ha gestito il suo negozio senza soluzione di continuità.
L’allestimento a Trevico di un Minimarket, come fu chiamato allora il negozio con parola moderna e spigliata, fu una vera novità che determinò gradatamente la chiusura di qualche antica bottega con i vecchi stipi in legno chiusi soltanto da un nottolino, botteghe che da un passato remoto sopravvivevano alla meglio in paese, vendendo derrate sfuse, a peso, incartate con una carta spessa color ocra che si piegava con difficoltà o anche con un foglio di giornale…
Nel nuovo Minimarket invece sugli scaffali occhieggiavano prodotti preconfezionati tra i quali scegliere, oggetti di casa, scatole colorate di formati vari, quasi in competizione tra loro con le loro marche in bella vista. Una vera rivoluzione!
E’ arrivato poi il banco frigorifero dove, accanto ai gelati, si conservavano i prodotti surgelati, crudi o addirittura già cotti, che a poco a poco sono entrati anche nelle consolidate abitudini alimentari paesane, rispondendo alle esigenze di una cucina che voleva essere sempre più veloce. Ma a segnare definitivamente la scomparsa dei vecchi negozi è stata, nel 1990 l’introduzione negli esercizi commerciali del registratore di cassa, un semplice strumento meccanico al quale i vecchi negozianti, abituati al credito sulla parola, allo scambio e a forme di pagamento fiduciarie, non riuscirono ad abituarsi. Non accade così anche ora, nell’era digitale, che alcuni ancora fanno resistenza all’uso della tecnologia e della comunicazione telematica? Ciò che è nuovo ci è estraneo e come tale crea diffidenza e disagio, soprattutto quando le vecchie abitudini con l’età si sono ben consolidate.
Puccio e Mariangela invece, favoriti dalla duttilità della loro giovane età, hanno saputo adeguarsi bene ai cambiamenti e gestire in maniera intelligente il loro negozio, che ha potuto così godere di una lunga vita. All’inizio della loro attività, al banco del Minimarket, eravamo infatti accolti i da una giovane di 20 anni e da un ragazzo poco più grande di lei, appena sposati…
Non poco ha contribuito a dare buoni risultati alla loro attività la disponibilità e l’accoglienza che hanno sempre usato con tutti: per andare incontro alle esigenze della gente, nel Minimarket si è lavorato il più delle volte senza sosta né orari, con un ritmo scandito non dal tempo ma dalla luce del sole, la cui scomparsa il più delle volte accompagnava la chiusura della saracinesca.
Una innata socievolezza, unita a un carattere aperto e intraprendente, ha consentito a Mariangela di tessere una fitta rete di rapporti amichevoli, in paese e fuori. Lei, di origini vallesaccardesi, a poco a poco si è inserita profondamente nella realtà di Trevico, e si è affezionata alle persone e alle tradizioni del paese, ha acquisito una profonda conoscenza del territorio, e, guidata dalla sua curiosità, ha anche cercato il passato di questa terra. Questi interessi, coltivati nelle rare pause di libertà di una vita in bilico tra le esigenze del negozio e quella di una famiglia che si era arricchita di tre figli, l’hanno spinta nel 2008 a fare un grande passo, a fondare, insieme all’amica Patrizia Pizzulo, un’Associazione culturale finalizzata alla promozione e alla valorizzazione della terra irpina, alla custodia del suo passato e della sua cultura, l’Associazione IrpiniaMia che ha ormai superato il traguardo dei 10 anni di attività.
E il Minimarket? Come abbiamo visto, il negozio di Puccio e Mariangela diventa ben presto un punto di incontro per la gente del posto, un luogo dove l’esigenza di comprare si intreccia con il piacere di scambiare due parole, ed è così che quel luogo finisce con il recuperare quella funzione aggregante che aveva in origine quando ospitava l’antico lavatoio, ancora visibile in qualche vecchia fotografia sbiadita dal tempo. I ritorni della storia….
Il Minimarket si rivela inoltre una realtà duttile che si arricchisce nel tempo di valenze diverse. Oltre alla rivendita di tabacchi che affianca quella degli alimentari fin dai primi tempi, esso dal 1988 ospita anche anche – in una stanza adiacente l’ambiente dedicato ai generi di prima necessità – oggettistica varia, articoli da regalo, bomboniere. Un utile servizio per un paese abituato da sempre a ricorrere per qualunque cosa al centro di Vallata, distante solo 4 km., una distanza troppo breve per invogliare i paesani ad attrezzarsi meglio.
Successivamente, nel momento in cui matura in Mariangela l’idea di impegnarsi con l’amica Patrizia a sostegno della sua terra troppo spesso emarginata, la stanza degli oggetti regalo diviene anche il punto di riferimento della neonata Associazione IrpiniaMia, dove i simpatizzanti si incontrano, progettano, si scambiano idee. La presenza di un divanetto e di due poltroncine tra gli scaffali, tradiscono questa nuova funzione ‘culturale’ di cui Mariangela va naturalmente orgogliosa…. E’ qui che si organizza anche qualche piccolo evento, che si propone la degustazione di un prodotto tipico, che si presenta qualche nuovo libro, che si organizzano mostre di giovani.
Ma una svolta decisa e interessante in direzione culturale si è verificata qualche anno fa, una svolta che ha determinato una imprevedibile e radicale trasformazione di quella stanza: ne è artefice Walter, il secondo figlio di Puccio e Mariangela, che ha organizzato un luogo in cui si incontrano tradizioni, innovazione, arte e design, una trasformazione così profonda che ha investito perfino il nome dello storico negozio di Puccio e Mariangela. Non più un Minimarket ma un Minimartek, in cui Walter espone i frutti della sua creatività e del suo talento, manufatti legati visceralmente alla loro matrice irpina che in molti casi reinterpretano vecchi oggetti in una nuova ottica funzionale, intrecciando artisticamente il passato e il futuro. E’ il sogno di un rilancio del paese e della sua cultura.
Ad maiora, Walter e allo storico negozio di Puccio e Mariangela un grazie di cuore e l’augurio di
Buon Compleanno!!!
Testo di Maria Raffaella Calabrese De Feo.